Descrizione
Se grottesca è la condotta del clero in Italia, grottesca dev’essere la sua rappresentazione in forma narrativa. A cominciare dal suo protagonista, il nano Baseggio (“un aberrante capriccio divino, è quanto io sono”), che a distanza di anni ricorda le violenze subite in un orfanotrofio italiano (“è stato come svegliarsi da un incubo”), e chiede vendetta. Con lui ecco la bambina prostituta Baby Yaba, la madre superiora suor Clemenzia, che dirige l’orfanotrofio con metodi da lager, padre Camilo Mendes, un vescovo del Vaticano e molte altre figure – il parroco del paese, le beghine, gli intellettuali di provincia, due trans, una banda di barboni – che insieme fungono da “coro” e formano tante tessere di un’unica rappresentazione.
A tratti scanzonato, a tratti feroce, in una danza di zie, eminenze, suore, mogli, il libro di Permunian ci fa entrare nei segreti della borghesia provinciale, con la Chiesa che diventa il baricentro del male italiano, dalla violenza sui disabili minorenni all’accoglienza dei migranti, in un compendio, ideale perché crudo, di bassezze che trascendono l’umano. Un libro impudente e blasfemo, un feroce atto d’accusa contro l’oscenità della pedofilia cattolica.
– Vincitore del Premio Letterario “Giuseppe Dessì” 2019.
– Finalista al Premio “Sila ’49” 2019.