Nell’ambito del festival Cinemambiente di Torino, ogni anno dal 2015 si attribuisce un premio “alla carriera” denominato Le Ghiande a un’autrice o autore che abbia «fatto dell’ecologia in senso ampio un elemento essenziale della propria produzione», o abbia «espresso nel proprio percorso artistico un rapporto profondo e originale con l’ambiente, il paesaggio e la natura».
Nel tempo il riconscimento è andato, fra gli altri, a Tiziano Fratus, Fabio Pusterla, Antonella Anedda, Matteo Righetto.
Il 2023 è l’anno di Claudio Morandini, autore di diversi romanzi, spesso e volentieri di ambientazione montanara, come il suo più noto Neve, cane, piede (vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante in Italia, del Prix Lire en Poche in Francia e secondo classificato al John Florio Prize in Gran Bretagna).
La giuria, nel conferire il premio allo scrittore aostano, ha espresso la seguente motivazione:
«Nei suoi romanzi, che spaziano dal gotico al giallo, l’ambiente non è uno sfondo, ma un personaggio a tutto tondo. È presenza perturbante con una volontà tutta sua che si mescola e intralcia e scompagina le intenzioni degli umani. Sono pietre che si moltiplicano nel salotto di casa e ghiacci che rivelano tracce di delitti, animali sornioni, oggetti animati e paesaggi inquieti. In mezzo, noi: esseri umani spiazzati da nuove e strane intimità. È questa frizione l’immagine più adatta a descrivere l’Antropocene, l’epoca geologica che porta il nostro nome, ma che marca il passaggio dall’illusione della centralità umana allo spaesamento di fronte a un pianeta che sbatte la coda e si riprende la scena. Morandini ha fatto parlare umani e non umani, mettendoli a confronto e spesso in conflitto, in situazioni familiari eppure imprevedibili, e sempre con un’ironia, una leggerezza e un’originalità rare nell’orizzonte italiano».
La premiazione è avvenuta il 7 giugno 2023 nella cornice del Circolo dei Lettori di Torino, in un evento promosso dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, a cui hanno partecipato, oltre all’autore premiato, Serenella Iovino, docente di Italian Studies and Environmental Humanities presso la University of North Carolina, Matteo Righetto, scrittore, e Marco Fratoddi, giornalista.